Avio Handling, nessun accordo sulla mobilità

  • Martedì 11 Novembre, 2014
  • CORRIERE DEL VENETO – VERONA

VERONA Nessun accordo sulla mobilità per i 74 lavoratori di Avio Handling. Nell’incontro fissato ieri, in Confindustria, dalla Catullo si doveva discutere con i sindacati dell’offerta economica, pari a 12 mensilità, proposta ai lavoratori dell’azienda controllata al 100% dall’aeroporto e oggi posta in liquidazione. Tuttavia, tutte le organizzazioni sindacali hanno respinto l’offerta, rifiutando di fatto un accordo sulla procedura di mobilità. «Non si tratta di una questione economica, – hanno chiarito i sindacati – non abbiamo discusso del numero di mensilità, quanto della volontà di cercare in ogni modo un soluzione lavorativa per queste persone. Crediamo che debbano essere battute tutte le strade: la politica, che è responsabile di questa situazione, trovi una soluzione e un impiego». È stato dato mandato, quindi, a Confindustria di fissare un incontro con la Provincia per proseguire la trattativa.
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VERTENZE

Avio Handling, i dipendenti dicono no agli incentivi

L’Arena martedì 11 novembre 2014 ECONOMIA, pagina 11

I 74 dipendenti di Avio Handling rispediscono al mittente, Catullo spa, la proposta di incentivo all’esodo di 12 mesi di stipendio. E a poco più di un mese dalla scadenza della cassa integrazione e dall’inizio quindi della mobilità, si rivolgono a ministero del Lavoro e Provincia per cercare una soluzione. «I soldi non ci interessano, quello che abbiamo sempre chiesto all’azienda è il lavoro: l’obiettivo è reintegrare almeno una parte dei lavoratori in altre aziende pubbliche», ha spiegato Mario Lumastro, segretario della Filt Cgil, dopo l’incontro organizzato ieri nella sede di Confindustria. Un confronto che ha visto seduti allo stesso tavolo liquidatore e sindacati (Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Trasporto Aereo). Ieri scadeva infatti il termine entro il quale i lavoratori potevano accettare la proposta di incentivo all’esodo: in caso di risposta positiva, l’azienda avrebbe potuto accedere agli sgravi fiscali. Ma dipendenti e sindacati hanno mantenuto la linea dura: «Vogliamo il lavoro, non i soldi», hanno ripetuto. «Abbiamo una certezza», afferma Lumastro, «ossia che una soluzione c’era, ed era ricollocare i lavoratori alla D’Annunzio, società che gestisce lo scalo di Montichiari. Ad oggi è però sempre mancata la volontà politica. Tuttavia dal nostro punto di vista questa è una strada ancora percorribile», ha sottolineato il sindacalista.F.L.

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